Twitter, da condivisione di sms a finestra sul mondo
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Just setting up my twttr.
Sono queste le prime parole pubblicate su Twitter il 21 marzo 2006 da Jack Dorsey, l’ideatore e co-fondatore di Twitter. Poche e semplici parole, frutto di un’idea innovativa nata nei primi anni 2000.
Com’è nato Twitter?
J. Dorsey voleva sviluppare una piattaforma per scambiarsi messaggi brevi come sms attraverso il web, utilizzando il cellulare. Presentò la sua idea alla società Odeo, una società californiana, fondata da Biz Stone, Evan Williams e Noah Glass.
L’idea di Dorsey ebbe un grande successo tra i tre fondatori che decisero di supportare il progetto e lo sviluppo della piattaforma. Tante energie vennero spese a sostegno di questo progetto, a tal punto che il social network fu lanciato dopo pochi mesi.
Il nome in codice originale era “Twttr”, come la lunghezza degli short code americani per gli sms.
È stato Noah Glass ad inventare il vero nome del social: “Twitter” prende spunto dal verbo inglese “to tweet” che significa cinguettare. Si riferisce alla principale caratteristica di questo social network, cioè condividere messaggi molto brevi, di massimo 140 caratteri, simili ai cinguettii degli uccelli.
Il successo del social
Nonostante il nome originale ed intuitivo, i primi mesi di vita del social non furono un grande successo. Solo i dipendenti di Odeo si limitavano ad utilizzarlo.
Tutto cambiò nella primavera del 2007 dopo la conferenza di South by Southwest Interactive, durante la quale Twitter passò da 20.000 a 60.000 utenti e vinse il Web Award del festival.
Perché la piattaforma iniziava ad avere successo? La possibilità di pubblicare messaggi brevi, aggiungere amici e trovarne di nuovi semplicemente utilizzando il cellulare era davvero innovativa. Si trattava di un social network basato sull’invio di semplici messaggi brevi di cui ancora non si comprendeva la portata.
Solo diversi anni dopo si comprese il potere comunicativo di Twitter che nel 2010 arrivò a contare circa 50 milioni di tweet al giorno e nel 2013 ben 500 milioni di utenti.
Un successo raggiunto anche grazie agli utenti, che in modo spontaneo hanno contribuito a rendere Twitter ciò che è oggi. Anche l’invenzione dell’hashtag è stata opera di un utente. A lanciare l’idea fu un avvocato ex dipendente Google di San Francisco, Chris Messina. Il 23 agosto del 2007 chiese su Twitter: “Che ne dite di usare # per i gruppi?”. Da allora, l’uso degli hashtag crebbe sempre di più e nel 2009 fu introdotto ufficialmente come chiave di ricerca da Twitter.
La crisi nel 2015
Popolarità e successo diminuirono drasticamente negli anni successivi, tanto che diversi utenti iniziarono a chiedersi se il social era destinato alla fine. Il team di Twitter, proprio a partire dal 2015, iniziò ad apportare tante modifiche all’app per risollevare il social e per renderlo più interessante agli occhi degli utenti.
Tra le varie modifiche, è stato aumentato il limite dei caratteri per post: innalzato da 140 a 280 proprio per permettere la condivisione di testi più lunghi, anche articoli.
Molti hanno criticato questa scelta di Twitter che con un limite di caratteri così ampio rischia di diventare sempre più simile ad altri social network, soprattutto a Facebook. In media chi ha un account Twitter e pubblica di frequente non è affatto legato a testi lunghi e complessi. Piuttosto, caratteristica principale dei tweet è il messaggio breve ed efficace che c’entra l’obiettivo.
Come funziona Twitter e cosa lo caratterizza? Hashtag e notizie
In un mondo social in cui tutte le piattaforme si somigliano sempre di più, Twitter mantiene le sue peculiarità? Cosa lo rende unico rispetto gli altri social network? Hashtag e retweet sono al primo posto, seguiti poi da tempestività e autorevolezza delle informazioni.
Con il tempo è diventato il social più utilizzato da personaggi famosi in campo politico, dello spettacolo e non solo. Viene utilizzato per diffondere pensieri, opinioni e notizie che hanno un impatto importante nel contesto mondiale.
Basti pensare ai tweet pubblicati da personaggi che ricoprono importanti cariche pubbliche, da Donald Trump a Joe Biden. Diverse campagne elettorali si sono combattute proprio “a colpi di tweet”. Nel 2012 ha persino battuto in velocità le agenzie di stampa quando la morte del presidente Scalfaro venne twittata da un suo collaboratore 45 minuti prima delle agenzie di stampa.
È il social più tempestivo, usato anche da diverse aziende per attività di social customer care per comunicare in tempo reale con i clienti.
Twitter ha, infatti, eliminato le barriere tra aziende e pubblico, rendendo la comunicazione più veloce e diretta. Si possono seguire trend in tempo reale per accrescere la popolarità del proprio brand e offrire un servizio clienti diretto e veloce. È possibile ricercare umori ed esigenze dei clienti per diffondere nuovi messaggi di marketing e per capire quali trend cavalcare per aumentare la propria visibilità.
È un vero motore di ricerca degli argomenti di tendenza, che si possono visualizzare anche per zone geografiche, attraverso gli hashtag.
Non tutti sanno che la terra natia degli hashtag è proprio Twitter. È su questo social che furono utilizzati la prima volta per collegare i tweet sullo stesso argomento. Permettono di indicare parole chiave in modo che gli utenti possano seguire facilmente gli argomenti di tendenza a cui sono interessati.
Così, più volte viene utilizzato un hashtag, più l’argomento diventa di tendenza. Come è accaduto a febbraio 2022 in Italia con il “fantasanremo”, un gioco creato da un gruppo di ragazzi marchigiani con cui gli utenti potevano creare le loro squadre composte proprio dai cantanti di Sanremo. La competizione, parallela a quella sul palco, non si basava su musiche e canzoni, ma sui look, sui gesti, sulle parole e sulle esibizioni dei cinque cantanti scelti per formare la propria squadra.
A rendere divertente il gioco sono stati i cantanti stessi che sul palco pronunciavano parole o compivano determinati gesti solo per far guadagnare punti agli utenti che li avevano in squadra. E ad ogni parola o gesto strano su Twitter aumentavano tweet e retweet, generando un successo strepitoso online e offline.
L’hashtag ufficiale del Festival #Sanremo2022 è stato il secondo più twittato nel mondo intero nella seconda serata ed era al primo posto durante la diretta della prima puntata. I tweet non provenivano solo dall’Europa, ma anche da Messico, Argentina e Brasile.
Questo successo social ha fatto decollare il festival stesso. Nei giorni del Festival di Sanremo 2022 (dal 30 gennaio al 5 febbraio) le pagine web del Fantasanremo sono state visitate 17.949.964 volte e le visite uniche al sito dell’Ariston sono state 1.868.875.
Un successo senza precedenti che ha avvicinato alla tv italiana una nuova generazione. Il segmento Gen Z è passato dal 64% del 2021 al 71% di quest’anno e, secondo l’analisi di ANSA e DataMediaHub, l’hashtag #Sanremo2022 è stato usato quasi 4 milioni di volte (+ 21% rispetto al 2021).
Un Sanremo social che grazie ad hashtag, tweet e argomenti di tendenza, ha fatto decollare il Festival stesso, rendendo l’edizione 2022 la più vista dal 1995.
Un’evoluzione significativa
Tra tutti i social network, Twitter si distingue proprio per queste sue caratteristiche. Col tempo, questa piattaforma si è trasformata da semplice social network ad agenzia di stampa globale. Le fonti sono diventate affidabili e autorevoli, i giornalisti hanno iniziato a pubblicare istantaneamente quello che vedevano e i brand lo hanno inserito nelle loro strategie per una comunicazione più immediata.
È diventato un social dove andare per sapere cosa sta accadendo. Questo lo rende unico nel suo genere, una finestra sul mondo delle notizie e delle novità.